L’espressione ”comparsista” è usualmente impiegata in ambito forense per indicare un libero professionista, laureato in giurisprudenza e abilitato alla professione di avvocato che, tuttavia, sceglie di non iscriversi all’albo e di prestare un servizio di consulenza dal quale esula la presenza in Tribunale.
Si tratta di una figura professionale che non è particolarmente diffusa e conosciuta ma che svolge un ruolo, a mio parere, ideale, compatibile, peraltro, solo con un tipo di contenzioso impegnativo che involga questioni giuridiche complesse ed articolate. Credo che il comparsista eserciti la parte migliore della professione forense dal momento che ha il privilegio di studiare il caso, esaminare le questioni giuridiche, impostare la strategia difensiva e svilupparla attraverso la redazione degli atti.
Tale attività non lo esonera dalla conoscenza dei meccanismi che regolano la difesa esercitata in Tribunale. Il comparsista, infatti, segue anche lo svolgimento delle udienze, lavorando in team con risorse professionali che hanno una particolare propensione per l’attività svolta nelle caotiche aule del Tribunale.
Ebbene, dopo aver completato la pratica forense e aver conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato ho deciso di intraprendere l’attività di consulente per gli studi legali (cioè di comparsista) e già da diversi anni mi occupo dell’approfondimento e dello studio di questioni particolarmente complesse ed attuali come, ad esempio, quelle relative alla tutela del credito e degli investimenti in strumenti finanziari. Attraverso il mio sito, dunque, fornisco personalmente un servizio di consulenza professionalmente qualificata per lo studio di controversie e la redazione di atti giudiziari.
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